Abstract
Il fascino di una saga famigliare. In quella pubblicata da Vincenzo Galluzzi – una lunga carriera di ortopedico alle spalle e una da scrittore ancora da vivere – ci stanno tutti gli ingredienti che questo genere letterario richiede per conquistare il lettore. C’è l’intreccio dolceamaro delle vite vissute, l’autenticità dei personaggi, il calore dei sentimenti, lo sfondo politico-sociale che incombe e governa. E forse anche un tocco in più di qualità, con la descrizione storico-artistica di luoghi e monumenti che compaiono di volta in volta sulla scena. “Ricordi” è il titolo del romanzo, ed è pure la fonte generosa alla quale l’autore attinge per annodare i fili di una narrazione che attraversa almeno cinque generazioni. Ricordi custoditi in un angolo della propria mente, che hanno ancora la limpidezza delle esperienze personali; ma anche ricordi trasmessi dai lontani racconti di una nonna o di uno zio, che riaffiorano con altrettanta eccitazione nell’osservare una foto logorata o una lettera ingiallita. Non una, quindi, ma diverse le voci narranti, come se l’autore voglia concedere a ogni personaggio il ruolo di testimone di sé stesso e della propria epoca. “Storia di Rosa” è il sottotitolo, perché è lei, Rosa (mamma di Vincenzo), l’elemento portante che tiene insieme tutto, il tronco di un albero tenacemente ancorato alle radici della famiglia e al quale amorevolmente si attaccano i rami dei figli. È la sua voce – dolce ma ferma – a dare inizio al racconto; ed è ancora la sua voce a segnarne l’epilogo, come una sorta di testamento spirituale lasciato in dono alle generazioni future. Vincenzo Galluzzi ha atteso che il suo tempo e i suoi pensieri si liberassero dal peso del proprio impegno professionale, prima di dedicarsi pienamente a quella passione di scrittore che aveva lasciato sedimentare a lungo. Nato a Battipaglia, laureatosi alla “Federico II” di Napoli, ha speso più di quarant’anni al servizio dell’ortopedia, all’Ospedale Cardarelli. Le storie alle quali dedicare le sue attenzioni erano piuttosto quelle dei tanti pazienti da curare; le ricerche da approfondire, quelle sulle nuove metodiche di trattamento, in particolare le tecniche chirurgiche e artroscopiche del ginocchio. E se mai era su queste che scriveva e pubblicava, presentando anche filmati in giro per congressi. Fino ad allora, la sua “distrazione” artistica si era limitata a dipingere quadri, con pittura viva e colori brillanti. Dal 2014, mano alla penna, una raccolta di poesie (“D’amore e non solo”) ha stabilito il primo, felice, contatto col pubblico dei lettori. Oltre alla saga famigliare autobiografica di cui abbiamo parlato, hanno fatto seguito alcuni romanzi brevi e capitoli di libri; il tutto gratificato da premi e riconoscimenti. Diventerà egli stesso un promotore letterario, organizzando a Lucito, folcloristico borgo in provincia di Campobasso, il premio nazionale di poesia “Majje dde le Defense” (titolo tratto da una canzone popolare del luogo), giunto con successo alla sua terza edizione. “Ricordi - Storia di Rosa” (Guida Editore) è un romanzo di 270 pagine, in cui scorrono quasi ottant’anni di eventi, attraversando il dramma della Seconda guerra mondiale, le ristrettezze post-belliche, le prime conquiste del boom economico. È la storia di una famiglia legata da un forte vincolo di sangue, che appassiona per la sua genuinità. Una storia che – con un pizzico di immaginazione – potremmo sentire anche nostra!
Tutte le opere di Vincenzo Galluzzi sono in vendita su siti online.
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